giovedì 7 agosto 2008

PIU' POTERE AI SINDACI IN MATERIA DI SICUREZZA


E' di questi giorni la notizia che l'approvazione del pacchetto sicurezza prevede maggiori poteri (e maggiori responsabilità dunque) per i Sindaci.
Nuovi strumenti operativi sono a disposizione dei Primi Cittadini e della Polizia Municipale per affrontare i problemi più attuali che affliggono molte delle nostre città.

Dal sito de ilGiornale.it ecco in che modo, e in quali settori, i sindaci potranno ora utilizzare i nuovi poteri. Nello specifico, spetterà a loro decidere, visto che come ha spiegato il ministro Maroni «noi non siamo un prontuario di interventi sul campo», ma solo l’ampliamento dei «margini di operatività».


Stop a spaccio, prostituzione e accattonaggio. Grazie all’input di Maroni, ai sindaci sarà consentito di emanare ordinanze in materie che erano di competenza statale, relativamente a «incolumità pubblica» e «sicurezza urbana». Con la prima, recita il decreto del ministro dell’Interno, «si intende l’integrità fisica della popolazione», mentre la sicurezza urbana «è un bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa del rispetto delle norme che regolano la vita civile». Su queste premesse, i sindaci possono dunque intervenire «per prevenire e contrastare le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all’abuso di alcool».

No alle «okkupazioni» Tra i fenomeni che i sindaci possono grazie al decreto «prevenire e contrastare» ci sono «l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili», che oltre a essere potenziali concause per favorire spaccio e prostituzione, possono finire - nel caso delle «okkupazioni» - per provocare «danneggiamento al patrimonio pubblico o privato», o per «impedirne la fruibilità» o «determinare lo scadimento della qualità urbana».

Lotta all’abusivismo Anche per «chiudere» i bazar spontanei che nascono sui marciapiedi cittadini il decreto offre nuove armi ai sindaci. Assegnando loro il compito di intervenire in caso di situazioni «che costituiscono intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano», indicando appunto «in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico». Insomma, si rafforzano i poteri di tutela del decoro urbano e si lascia ai singoli sindaci di decidere in che modo intervenire nel proprio territorio per combattere l’abusivismo commerciale. Anche per l’accattonaggio molesto il decreto invita i sindaci a intervenire. Valutando questo comportamento (come la prostituzione su strada) come «offensivo della pubblica decenza», o come grave ostacolo «al libero utilizzo degli spazi pubblici o alla fruizione cui sono destinati».

Supervigili per i supersindaci Il primo strumento accessorio fornito agli amministratori per gestire i nuovi poteri è una polizia municipale più attrezzata. I vigili, secondo il decreto, oltre a collaborare con polizia provinciale e di Stato per il controllo del territorio, avranno anche accesso alle banche dati del Viminale, e quindi agli schedari dei veicoli rubati, dei documenti di identità, dei permessi di soggiorno.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

non è opportuno aumentare i poteri di chi(sindaci) tendenzialmente ne abusa;vedere,fra gli infiniti casi,quello riferito in http://www.areagiuridica.com (il lavoratore maltrattato ivi indicato,naturalmente gode di ottima condotta morale e civile,è incensurato e privo di procedimenti penali e/o giudiziari a carico)